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Il bikini e le donne: una storia più che centenaria.

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Il bikini e le donne: una storia più che centenaria. è stato modificato: 2022-06-02 di Greta Lomaestro

Il costume da bagno, intero o bikini, oggi è una vera e propria passione per le donne e per tutti gli stilisti, che lo rendono oggetto delle proprie creazioni di Design, dedicandogli sfilate a tema.

È possibile acquistarli anche online, come ad esempio sul sito www.venditalingerie.it che propone tantissime varianti, adatte ai gusti più disparati.

Ma non è sempre andata così, il costume da bagno non sempre ha avuto questa centralità e il suo utilizzo è stato spesso influenzato dall’atteggiamento verso la nudità e la messa in mostra del corpo femminile, non sempre considerati socialmente accettabili.

All’epoca dei romani veniva usato un indumento molto simile al bikini, ma non era pensato per fare il bagno o per prendere il sole, bensì per la pratica sportiva. Questo tipo di utilizzo viene mostrato anche nelle opere d’arte di quel tempo, ne è un esempio il mosaico del III sec. d.C. con le “fanciulle in bikini” conservato nella Villa Romana del Casale ad Enna.

Bisognerà aspettare molti secoli ancora però prima che una donna indossi un indumento appositamente pensato per il bagno in mare.

Era il 1824 quando Maria Carolina di Berry, moglie di Carlo Ferdinando di Borbone, diede scandalo indossando un completo di lana per le sue giornate al mare. Anche se oggi un abbigliamento del genere per il mare sembra a dir poco soffocante, al tempo un outfit del genere fece scalpore. Infatti le donne potevano soltanto immergere i piedi nell’acqua, non immergersi completamente

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Fu a partire dal 1870 che le donne iniziarono a fare il bagno in pubblico, utilizzando abiti sicuramente più leggeri di quelli indossati nella vita quotidiana, ma sempre molto coprenti e dotati di gonna. Il problema non era soltanto l’esposizione del corpo ma anche il pericolo di abbronzarsi: secondo i canoni estetici del tempo le donne nobili dovevano avere un colorito di porcellana, cosa che le distingueva dalle popolane.

I veri passi in avanti verso il costume da bagno moderno si compiono durante il Novecento: questo diventa infatti una tunica abbinata a un paio di pantaloni attillati e gradualmente si iniziano a scoprire braccia e polpacci. Con il passare degli anni le donne iniziano a sperimentare modelli di pantaloncini più corti e scollature più ampie sulla schiena. Grazie anche alla rivoluzione verso l’emancipazione della donna portata avanti dalla moda e da stiliste come Chanel, alcune donne cominciano a gradire il colorito ambrato assunto dalla pelle dopo l’esposizione al sole.

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Fu durante il secondo dopoguerra, complici anche il desiderio e la ricerca di frivolezza e libertà, che le donne cominciarono a sentirsi a proprio agio nel mostrare le proprie curve e a vivere serenamente la propria fisicità. Era anche un momento storico in cui la lotta al femminismo si faceva più forte ed iniziava ad ottenere grandi traguardi.

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Così nel 1946 lo stilista Louis Réard propone il primo due pezzi della storia della moda, succinto per i tempi e che osava addirittura mettere in mostra l’ombelico. Proprio nello stesso anno gli Stati Uniti condussero dei test nucleari sull’atollo di Bikini, evento che fece tanto scalpore quanto il nuovo modello di costume da bagno femminile, che quindi da quel momento ha iniziato a essere associato al nome dello sperduto atollo delle Isole Marshall.

Nei decenni successivi il costume da bagno è stato declinato in una miriade di forme, colori e fantasie differenti, diventando così oggetto di vere e proprie creazioni di design.

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