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Contrasti, manualità e ragionamento, i mobili di design artigianale di Officina Wood

Officina Wood, madia Hellomare
Officina Wood, madia Hellomare
Contrasti, manualità e ragionamento, i mobili di design artigianale di Officina Wood è stato modificato: 2016-11-28 di leilasade

Officinawood è una sovrapposizione di artigianato e design in un equilibrio più o meno stabile tra idee e lavoro. È il risultato dell’incontro tra un falegname restauratore, un progettista meccanico, un’artista decoratrice e una designer della comunicazione i quali inventano, disegnano e realizzano piccole serie di mobili e arredi su misura utilizzando principalmente il legno, ma anche ferro ed altro, all’occorrenza.

Officina ovvero lavorare e trasformare, costruire un’idea e progettare le cose. L’ azione manuale è sempre intrecciata alle dinamiche del ragionamento, dello studio, del prototipo.

L’ambito è tipicamente quello del design artigianale, l’intenzione quella di realizzare oggetti funzionali, favorendo forme non convenzionali mantenendo però la strada dell’accuratezza e precisione tecnica nelle lavorazioni.

Lo stile riconoscibile in ogni creazione riflette una caratteristica che in qualche modo appartiene anche ai componenti del gruppo: il contrasto. Contrasti tra essenze e colori, tra elementi massivi ed esili strutture, tra spazi bidimensionali e spazi tridimensionali, tra minimalismo rigoroso e decori a mano libera.

Il progetto Officinawood è nato per gioco, e come tutti i giochi che si rispettano conserva al suo interno un nucleo di serietà estrema; non è nient’altro se non il frutto delle qualità, della passione e delle attitudini tecniche ed estetiche di chi l’ha creato.

La nuova linea di mobili presentata al Bologna Design Week 2016 si chiama “SALUTI DA…”

Sono una miscela di ricordi e colori, di luoghi e forme, di legno, ferro e di viaggi; le cartoline di OfficinaWood raccontano la prima delle sue serie di oggetti, un gioco folk e surreale di mobili funzionali e ben fatti che dipingono un immaginario Romagnolo di posti indefinibili, di improbabili nomi, in un tempo indecifrabile.

HELLOMARE _ credenza

Quante estati passate a giocare tra i bagnini e le folle di villeggianti e quanti amori lasciati a Settembre sulle spiagge di Hello-mare, proprio lì tra Marebello e Rivazzurra, o forse Bellariva chissà.. ma in fondo non è importante, quello che importa sono le suggestioni multi-color degli ombrelloni, le sfilate sopra la passerella adagiata sulle dune dolci di una sabbia che quasi non si vede, coperta dalla distesa di bradine a tinte tenue in pandant con la vertigine di casine in legno. E alla fine, per ultimo quasi fosse superfluo, agitato ma non troppo (per non disturbare i vacanzieri), il mare.

Una rivisitazione del famoso lettino da stabilimento balneare, realizzato in ferro laccato, e il suo materassino, in legno massello, sorreggono i 5 vani, con relativi sportelli e cassetti, che compongono la credenza mimando il profilo sinuoso a tinte chiaroscure del bagnasciuga e quello increspato delle onde marine. In alto i tanti listelli di abete, come le padane o le cabine tutte uguali, creano un piano robusto, e poi quelle girandole colorate, che non riparano dal sole, ma contengono le piccole cose.

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AGRESTICK _ tavolo allungabile

È uno scenario dell’entroterra, l’immagine capovolta di un paesaggio fatto di molte colline basse appoggiate su quella sottile linea verde-blu che è l’orizzonte delle estati contadine piene di sole, e sopra quella riga di cielo ed erba due cilindri di paglia su cui grava tutto il peso monolitico della campagna a tinte grigiobrune del frassino. Sono gli ambienti che compaiono quando da Rimini si parte, dando le spalle al mare, per raggiungere la collina o più volgarmente i grèpp, e ci si va per riflettere e o semplicemente per respirare. Ad Agre-stick ci si va soprattutto per mangiare.

Producono un senso instabile di equilibrio le snelle gambe color argilla e i bastoni in faggio, in uno shangai di elementi in ferro e legno che si conclude con il massivo piano in frassino che sembra quasi essere sospeso, e ancora di più si alleggerisce quando si aprono i due robusti cassetti, nascosti sui lati corti; sopra i fianchi dei cassetti ci si possono appoggiare i due piani dal profilo trapezoidale, e così a tavola ci si può sedere in 12 persone.

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Officina Wood, tavolo allungabile agrestick

Officina Wood, tavolo allungabile agrestick

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