Progetto di recupero di un ex canapificio in ostello della gioventù a Migliarino, Ferrara.
L’ intervento si situa all’interno del centro polifunzionale comunale di Migliarino, ricavato dal recupero di un ex-canapificio, e riguarda una porzione del fabbricato di 510 mq, destinata ad ospitare un ostello per la gioventù. Il progetto può contare per la sua esecuzione su di un finanziamento regionale ridotto ed una dubbia redditività di gestione.
L’ aspetto gestionale è dunque elemento centrale del progetto: il risparmio economico ed energetico diventano l’ obiettivo primario.
L’ intervento è pensato come una ‘macchina passiva’ capace di veicolare il naturale moto dell’ aria per trarne beneficio climatico, mentre la distribuzione degli impianti e la definizione morfologica dei diversi ambienti, concepite per ottenere una minimizzazione degli elementi e delle tecnologie utilizzate, consentono una capacità elastica di accoglienza: massima in primavera-estate e in occasione di eventi particolari, ridotta all’ indispensabile in periodi con minor affluenza.
Mentre a piano terra sono previsti gli spazi di accoglienza e di servizio, il secondo piano è caratterizzato da un unico grande vano con superfici aereo-illuminanti su di un solo lato. Sul lato opposto si dispongono su due livelli quattro stanze con servizi indipendenti, servizi igienici comuni e un corpo scala. Il volume, compatto e ben delimitato, risulta di facile condizionamento attraverso metodi tradizionali.
Nello spazio principale invece la climatizzazione si basa sulla ventilazione passiva, facilitata dalla posizione a nord delle aperture e da due torri di ventilazione collocate in copertura. Il fatto di non essere frazionabile in ulteriori unità abitative, data l’unicità della fonte di luce e aria, suggerisce una soluzione alternativa alla camerata: come in un campeggio al chiuso, si inseriscono cellule autonome, delimitate da involucri leggeri. ‘Stanze’ indipendenti non solo fisicamente ma anche climaticamente: un sistema di condizionamento puntuale permette di scegliere quali ‘accendere’.
L’ intera rete impiantistica è alloggiata nella pedana ispezionabile in legno che funge da tessuto connettivo tra cellula e cellula. La variazione di quota detta la distinzione tra lo spazio più intimo delle stanze e quello diurno comune. Il movimento del perimetro della pedana crea occasioni di seduta e relax. Lo spazio rimane fluido pur consentendo una molteplicità di usi distinti, mentre la monocromaticità degli arredi e degli elementi inseriti ne valorizza la plasticità.
Sitography: Dezeen, Antonio Ravalli Architetti.