ZERO lighting, Light house – design Thomas Sandell (2009)
Casa s. f. [lat. casa, propr. «casa rustica»]. – Costruzione eretta dall’uomo per propria abitazione; più propriam., il complesso di ambienti, costruiti in muratura, legno, pannelli prefabbricati o altro materiale, e riuniti in un organismo architettonico rispondente alle esigenze particolari dei suoi abitatori. […]
dizionario Treccani
Ma una casa è molto di più. Infatti, il termine viene anche usato in senso figurato per indicare “le persone conviventi di una stessa famiglia e quindi anche la famiglia stessa”.
Etimologicamente deriva dal latino casa, che aveva il significato di capanna. Anche in spagnolo il termine rimane uguale al latino. In inglese, invece, si fa distinzione tra home e house, la prima con senso più affettivo, mentre la seconda indica il luogo fisico ed etimologicamente deriva da hus, che nell’antica lingua significa abitare. I francesi la chiamano maison, parola che deriva dal latino manere cioè rimanere quindi il luogo dove si resta, si torna, ci si stabilisce. Nella cultura araba bayt deriva da bet, seconda lettera dell’alfabeto fenicio (divenuta poi beta in greco), che significa casa. Questo significato deriva a sua volta per acrofonia dal simbolo Protosinaico Byt, che ricordava una casa (un quadrato in parte aperto).
In tutte queste lingue, pur avendo origini da ceppi diversi, rimane invariato il senso. Ciò che definiamo casa ha la funzione di proteggerci e darci un senso di unità, come un guscio.
Se chiediamo a un bambino di disegnare una casa molto probabilmente disegnerà una scatola più o meno quadrata col tetto spiovente e il camino, quasi sempre acceso. È una rappresentazione che, seppur infantile, sintetizza il bisogno primordiale di avere un riparo, un rifugio, dove più che la forma o la dimensione è importante che costituisca un punto di riferimento, un luogo caldo e accogliente da condividere con la famiglia. Questa immagine di casa è per tutti riconoscibile, in tutto il mondo anche se poi ognuno ha i suoi modelli di abitazione.
E se è vero che “Fino a un certo punto gli adulti dovrebbero insegnare ai bambini, poi dovrebbero imparare da loro a conoscere il mondo. Il mondo reale, non quello artificiale degli affari”, come scrive Munari nel suo Da cosa nasce cosa, allora il designer, che ha la responsabilità di migliorare la qualità della vita, dovrebbe continuare a guardare al mondo con gli occhi di un bambino.
Con semplicità, ironia, mantenendo i sentimenti più puri.
Nelle immagini seguenti sono proposti una serie di progetti che rispecchiano questo spirito e comunicano voglia di casa, di calore, di semplicità.
Umbra, Casa – design Mauricio Affonso
Normann Copenhagen, Light house – designer Sebastian Holmbäck & Ulrik Nordentoft
MR.LESS & MRS.MORE, Housebook – design Antonella Di Luca & Ubaldo Righi
IKEA PS 2014, Serra – designer Nicolas Cortolezzis
Mogg, Casetta in Canada – Nathan Yong (2012)
Campeggi, Pet-cave – designer Sakura Adachi (2009)