Makers, artigiani, architetti ed interior designer lavoreranno fianco a fianco per ri-progettare un nuovo modo di vivere la casa: così l’Appartamento LAGO si trasforma in un laboratorio di idee e creatività, aperto ad ogni genere di contaminazione.
Play the Materia è il claim scelto per tratteggiare quella che sarà una vera e propria rivoluzione nell’utilizzo dell’Appartamento LAGO di via Brera 30 in occasione dell’edizione 2013 del Salone del Mobile di Milano, un luogo diventato ormai un appuntamento fisso durante il turbinio di eventi che affollano il Fuorisalone. Lo slogan è una delle declinazioni di Play the Change, il pensiero ispiratore scelto da LAGO per quest’anno, e che ben rappresenta l’intenzione dell’azienda di farsi motore del cambiamento, aprendosi alla condivisione di un nuovo modo di intendere il design in chiave sistemica, ponendo la persona al centro e reinterpretando gli spazi abitativi nel loro complesso – incluse le superfici, i colori, gli oggetti – in funzione delle nuove esigenze dell’uomo moderno.
“Giocare con la materia”, dunque, ma anche “suonare la materia” per utilizzare la doppia accezione anglosassone del verbo, recuperando quel concetto di polifonia di cui LAGO si era fatta promotrice lo scorso anno e in cui continua fortemente a credere. Una polifonia data non solo da un utilizzo sempre più estensivo dei materiali, dal vetro al legno fino al policarbonato, ma da un approccio sempre più inclusivo all’interior design, con importanti collaborazioni che hanno portato LAGO a realizzare negli ultimi anni carte da parati, rivestimenti, bagni, in una visione sempre più ampia del concetto di “abitare”.
Quest’anno dunque LAGO “gioca con la materia” e lo fa a suo modo: trasformando l’Appartamento di via Brera 30 in un vero e proprio laboratorio, aperto al pubblico e dunque ad ogni sorta di contaminazione creativa, portando al Fuorisalone 2013 due importanti progetti: LAGO MAKERS LAB e RE-DESIGNER. Il progetto LAGO MAKERS LAB riporta al centro l’arte del “saper fare” che ha reso celebre il nostro Paese in tutto il mondo e che forse oggi rappresenta l’ultima vera barriera all’omologazione di prodotto, in grado di mantenere alto il livello di competitività internazionale dell’Italia.
Con LAGO MAKERS LAB LAGO intende recuperare queste abilità con un progetto che mette al lavoro, insieme e dal vivo, makers e artigiani specializzati nella lavorazione di un dato materiale, sulla base di un brief che verrà comunicato ad inizio giornata. Fedele alla sua visione “sistemica” del design, LAGO è dunque partita dalla volontà di ampliare all’oggettistica in piccole serie la propria gamma di prodotti, e ha scelto dunque makers ed artigiani per realizzarla: i migliori pezzi che avranno origine da questo progetto andranno a costituire una collezione di oggettistica targata LAGO che sarà in vendita a partire dal mese di maggio.
Dal 9 aprile al 14 aprile – dalle ore 9 alle 12 – un artigiano e sei makers, di cui uno selezionato attraverso il canale Facebook di LAGO, lavoreranno sul tema del giorno: il metallo (martedì 9), il legno (mercoledì 10), la pelle e i tessuti (giovedì 11 e venerdì 12), la ceramica (sabato 13). Il brief sarà dato da Daniele Lago al mattino nel corso di una colazione aperta al pubblico, organizzata in collaborazione con 7gr. L’iniziativa è realizzata da LAGO in collaborazione con Make Tank.
Il progetto REDESIGNER si pone l’ambizioso obiettivo di ridefinire gli standard dell’interior design del futuro attraverso la creazione di una Community internazionale di professionisti. Per raggiungere questo obiettivo LAGO organizza durante il Salone due workshop di progettazione e una serie di conversazioni informali che avranno luogo in Appartamento. In entrambi i casi l’elemento distintivo di questo processo sarà la contaminazione dei designer con specialisti provenienti da discipline diverse come la sociologia e l’economia, che porteranno il proprio bagaglio culturale, stimolando riflessioni diverse dall’ordinario, ma proprio per questo – ci auguriamo – in grado di dare nuova linfa ed idee ad un settore che troppo spesso si scopre autoreferenziale.