I tavoli, oggetti dal grande valore simbolico, fulcro della convivialità in famiglia e con gli amici, sono tra i prodotti che, negli anni, hanno caratterizzato l’evoluzione di Bartoli Design. Elementi importanti sia dal punto di vista estetico che dell’organizzazione degli spazi, sono oggetti destinati ad essere presenti a lungo nelle abitazioni e, anche per questo, la loro progettazione parte da un’approfondita ricerca.
Il tavolo è composto da due elementi fondamentali, il piano e la base, ed è proprio quest’ultima a destare il maggior interesse dello Studio, sia per le necessità tecnico-strutturali che per il design.
Spiega Anna Bartoli: “In alcuni modelli, come Maki di Kristalia, la ricerca è declinata nell’integrazione, con grazia, di segni minimi che nascondono un cuore tecnologico. In altri tavoli invece, come Rime di Fiam ed Octa di Bonaldo, il segno è più evidente, le basi sono il centro simbolico e di attenzione visiva”.
Come per altri complementi d’arredo, anche per i tavoli esiste un’ampia offerta; l’intento dello Studio è quindi di riuscire, insieme alle aziende e alle loro peculiarità, a migliorarne le prestazioni, i costi ed approfondire la sperimentazione dei materiali, guardando sempre al futuro.
Continua Paolo Bartoli: “Facciamo continua ricerca su quali materiali scegliere e come usarli in funzione performante nei tavoli: dal vetro portante all’alluminio, dal legno al metallo che è stato sperimentato nello ‘shanghai’ della base di Octa”.
Inoltre, i vari modelli, rispecchiano l’anima delle aziende per le quali sono stati progettati e, di conseguenza, i loro utenti. Tavoli contemporanei per la casa possono infatti avere aspetti molto diversi: minimale e delicato (Maki di Kristalia), imponente e con base in vetro (Rime di Fiam), completamente in vetro plasmato (Ray di Fiam) oppure avere una base come una scultura filiforme (Octa di Bonaldo).
Come si evince, la parte che li distingue è soprattutto la tipologia e il disegno della base: a quattro gambe o centrali sono opzioni che lo Studio ha esplorato negli anni e rappresentano, per il cliente, una scelta soggettiva più che funzionale anche se la loro forma e proporzione sono l’impronta caratterizzante del progetto.
Analizzando l’aspetto estetico, quello della percezione degli arredi, Anna Bartoli ricorda: “Abbiamo sempre scelto piani semplici e di spessore sottile, una caratteristica che apprezziamo perché conferisce leggerezza anche a quelli di dimensioni contenute; inoltre, tecnicamente rimane più spazio per i meccanismi sottopiano. I modelli Rime e Ray hanno anche la possibilità del piano in vetro trasparente che li smaterializza ulteriormente”.
La funzionalità che accomuna tutti questi modelli è l’allungabilità, necessità sentita trasversalmente da moltissime aziende e clienti finali.
Conclude quindi Paolo Bartoli: “Abbiamo lavorato molto per rendere semplice, funzionale e poco impattante esteticamente il sistema di allungo, per un risultato pulito e fruibile con comodità sia quando i tavoli sono chiusi sia quando sono aperti. Nel caso di Ray, essendo trasparente, il sistema è a vista e quindi si tratta di un meccanismo speciale, brevettato, costituito da un braccio girevole che caratterizza tecnicamente ed esteticamente il modello. Per Maki invece vengono traslate le gambe che scoprono un cassetto contenente le prolunghe; in Rime e Octa, che hanno base centrale, il sistema consiste in guide ridotte al minimo e nascoste sottopiano, che trascinano direttamente le allunghe. Tutti hanno una grande potenzialità in termini di allungamento: da misure contenute per l’uso quotidiano si può passare a lunghezze maggiori per occasioni speciali”.