Nel 2015 Roberto Paoli presenta in collaborazione con Ligne Roset lo specchio Loid,
un oggetto scenografico che cattura da prospettive notevoli un’immagine di noi e dell’ambiente che ci circonda.
Loid soprende per il gioco antitetico delle linee di cui si compone. Tanto dolce, armonica e rassicurante è la silhouette esterna che si avvicina alla forma di un ovale, tanto rigida, dura e decisa è la geometria dei tagli che compongono le tre lastre specchianti.
Loid infatti non presenta una superficie frontale continua, ma si frammenta in tre parti in una configurazione grafica destrutturata che fa si che la riflessione dello spazio sia da tre punti di vista marcatamente diversi.
Come l’armonia di un laghetto può essere infranta da una cascata, così la superficie di Loid si incrina e si spezza. In pianta disegna una linea spezzata apparentemente illogica ma disposta con una logica razionale: tutte le lastre sono orientate verso l’utente.
Roberto Paoli progetta così un oggetto che permette all’utente di osservarsi da tre angolazioni restituendo l’immagine da più punti di vista contemporaneamente.