Può una sola seduta, anche se è la POLTRONA BARCELLONA di Mies van der Rohe, diventare un’icona? Il simbolo di un periodo storico al pari di un edificio? E la sua ideazione essere più complessa di quella di un grattacielo?
La risposta è evidentemente positiva se si pensa alla sedia che Ludwig Mies van der Rohe progettò in occasione dell’Esposizione Universale di Barcellona del 1929 per il padiglione tedesco, divenuta un’icona del design industriale prodotto dal Movimento Moderno, un pezzo imprescindibile del Modern Classic design dello stile minimalista ancora oggi attuale.
Così semplice ed essenziale essa racchiude di contro una grande complessità, la poltrona Barcellona, nota anche come Mies Pavillon Longe chair, non è una semplice sedia, il suo progettista sapeva di dover realizzare per un evento così importante, come quello dell’Esposizione Universale, dove avrebbero partecipato i reali spagnoli e molti rappresentanti dei governi europei, qualcosa di unico, una sedia molto elegante, costosa e monumentale. Infatti per la sua progettazione l’architetto si ispirò alle antiche sedie pieghevoli egizie e romane, e non a caso le prime due Barcellona furono utilizzate come trono dei sovrani spagnoli, riadattate però alle esigenze dell’uomo moderno.
Risiede in questa commistione di eleganza e modernità il successo della seduta, fu infatti realizzata con materiali innovativi per quel tempo, come l’acciaio, molto amato da Mies, e strutturata in modo tale da favorire la produzione in serie. Non ci dimentichiamo infatti che lo stesso fu, negli anni 30, direttore della famosissima scuola di design tedesca Bauhaus e comprese, come molti altri architetti, l’importanza di usare il giusto arredamento come complemento ad un edificio ed alla sua funzionalità, in modo da creare armonia nel design.
Infatti Mies non appena costruito il padiglione rivolse la sua mente all’arredamento da inserirvi, compito al pari se non più arduo di progettare il padiglione stesso. “La sedia è un oggetto particolarmente difficile. Tutti coloro che hanno provato a crearne una lo sanno. Ci sono infinite possibilità e una marea di problemi – la sedia deve essere leggera, forte, comoda. È quasi più facile costruire un grattacielo piuttosto che una sedia.” – Mies, 1930.
Il padiglione venne demolito sei mesi dopo ma ricostruito per rimanerci nel 1983 e da qui piano piano il successo della sedia crebbe sempre di più fino a diventare uno status symbol attuale, un’icona del design agile e fluida.
Nel 1948 la knoll International acquistò i diritti esclusivi relativi alla produzione della poltrona e dello sgabello Barcellona.
Nel 1950 Mies ridisegnò la seggiola apportando alcuni leggeri cambiamenti, modificando lievemente il design ed introducendo l’utilizzo di acciaio inossidabile, che nel frattempo era comparso nella scena industriale, che ha permesso di produrre la struttura da un unico pezzo fluido di metallo.
Oggi questa è composta da un’unica barra in acciaio a forma di x e nove supporti in acciaio che sostengono la seduta e lo schienale. I cuscini sono in pelle e sagomati in modo da combaciare con la struttura. Grazie alla maestria italiana, i singoli riquadri di pelle, sono tagliati da un unico pezzo più grande, per essere poi cuciti e rinforzati e, infine, trapuntati a mano usando la tecnica del Capitonnè, per ottenere il massimo volume e profondità. Lo splendore della pelle a granatura piena è esaltata dalla precisa ottonatura sugli ammortizzatori. La struttura viene sottoposta a triplice cromatura per assicurare una lucentezza permanente. Fatta in Italia.
La Poltrona Barcelona unisce design e funzionalità, risultando una seduta comoda e confortevole.
Con le sue linee pulite ed eleganti la si ritrova dappertutto: in film celebri, in spot pubblicitari, all’interno di boutique eleganti e locali alla moda, possiede un fascino particolare che la rende capace di conferire un tocco di stile all’ambiente dove viene posizionata.