C’è il lavoro di sei designer finlandesi nella collezione Sarjaton di Iittala, dietro la forma dei piatti di ceramica e del vassoio di legno Sarjaton si nasconde Harri Koskinen. Aleksi Kuokka ha disegnato il bicchiere. I due designer di Samuji hanno creato la fantasia Tikki, estremamente evocativa dei motivi tradizionali finlandesi, mentre la coppia di designer Musuta ha ideato le decorazioni Metsä e Letti e lo schema di colori caldi della collezione.
“Abbiamo voluto creare una superficie opaca o in rilievo in modo che si possa percepire con le mani il piacere di toccare gli oggetti. Ciò che caratterizza le fantasie è la sensazione di artigianalità in un prodotto industriale. I modelli sono stati volutamen-te realizzati a mano in maniera da risultare unici e imperfetti. Volevamo lasciare spazio all’errore, dal momento in cui l’errore può risultare interessante – nel senso che per noi non sminuisce l’essere umano”.
Musuta
“Il design tradizionale finlandese, nonostante le sue forme sempli-ci ed essenziali, può infondere calore ed è in continua evoluzione, ma si ispira ad una tradizione artigiana. Ho voluto lavorare a mano libera e ritornare a metodi più arti-gianali nel creare il bicchiere Sarjaton. Un disegno creato a computer è sicuramente più puro ed equilibrato ma manca di quella libertà che possiede il disegno a mano libera”.
Aleksi Kuokka
“C’è molto da attingere dalla tradizione popolare finlandese. L’essenzialità rappre-senta un tratto distintivo della nostra sto-ria: la gente si arrangiava con quel che aveva a disposizione. Quando il denaro mancava, il lavoro veniva fatto con molta cura, e la nostra tradizione contempla ma-gnifici tessuti e tappeti, frequente utilizzo dei ricami e sculture decorative in legno”.
Samuji
“I designer spesso si dimenticano che un piatto è fatto per mangiare. L’idea dei piatti Sarjaton è quella di creare una conca senza nessuno spigolo, in modo che il cibo si adagi naturalmente al centro del piatto. Un’altra ispirazione per la forma è stata la volontà di trasmettere qualcosa di etereo, curva senza interruzioni”.
Harri Koskinen