Intervista al designer milanese che si è aggiudicato la menzione Swart al Fuorisalone 2013.
Luigi Fumagalli. La sua attività professionale inizia negli anni precedenti la laurea in veste di collaboratore di alcune realtà locali. Dopo importanti esperienze formative riguardanti allestimenti di stands, musei, cinema, teatri, ma anche allestimenti per la X° Biennale di Architettura di Venezia, nel 2008 insieme ad alcuni colleghi, costituisce il gruppo Recession Design con il quale partecipa a diverse iniziative nazionali e internazionali legate al design.
Com’è nata la collaborazione con il gruppo Recession Design? Cosa ha motivato e motiva oggi la tua ricerca?
Una telefonata , un gruppo di amici ,un progetto nuovo e alternativo ai progetti di design …nel 2009 quando è nato il progetto ancora il di autoproduzione non si parlava così tanto.
Il progetto è nato approfittando della crisi ….la crisi è stata il punto di par tenza per ripensare a un nuovo modo di fare design fuori dalle logiche industriali, mettendo il progetto a disposizione di chiunque fosse interessato.
Oggi si parla molto di makers. Cosa pensi distingua un oggetto handmade dal design autoprodotto o di produzione artigianale?
Se si parla di design, inteso come un atto creativo, non credo che ci sia nessuna differenza.
Cosa pensi delle nuove tecnologie 3D rispetto al design e all’autoproduzione?
Per il design il 3D è uno strumento in più di investigazione intorno al prodotto. Per l’autoproduzione forse è ancora una realtà poco accessibile se non altro per i costi che a quanto mi risulta sono ancora abbastanza alti.
Cosa pensi manchi al design autoprodotto oggi?
Spazi attrezzati dove poter lavorare.
Cosa pensi dell’attuale fervore che ruota attorno al design di produzione artigianale? Pensi sia destinato a rimanere/crescere nel tempo o che sia una condizione temporanea?
E’ diventato un fenomeno generale, un po’ tutti oggi si confrontano con questo aspetto del design, più o meno competenti.
Chi può dirlo, quattro anni fa non se ne parlava affatto, oggi è sulla bocca di tutti, fra quattro anni chissà.
Cosa pensi delle numerose piattaforme e-commerce, più o meno simili a Swart, che commercializzano design autoprodotto/di produzione artigianale?
Sono un buon strumento di promozione di più o meno noti designer che senza questi avrebbero meno possibilità di far conoscere i propri progetti.
Per conoscere meglio le realtà trattate nell’articolo vai a:
www.swartlab.com e www.luigifumagalli.com