Il progetto ”Aula 3.0” del designer Roberto Giacomucci fa diventare la classe flessibile, trasformandola in un laboratorio attivo di ricerca.
La progettazione e l’attuazione di una classe flessibile implicano la correlazione di alcuni elementi fondamentali: l’organizzazione dello spazio fisico puntando su arredi funzionali agli studenti e alla didattica; l’uso delle nuove tecnologie della comunicazione; l’applicazione di metodologie innovative basate sul dialogo e sulla collaborazione tra insegnanti e studenti.
Flessibilità e modularità sono i concetti-chiave sui quali si sta costruendo una nuova idea di “scuola”, in linea con gli stili cognitivi della società odierna.
Riconfigurare gli ambienti dell’apprendimento per creare uno spazio dove aree didattiche, laboratoriali e di socializzazione si integrino.
Certo, fare lezione in un’“Aula 3.0” attrezzata con nuove tecnologie e arredi funzionali è senza dubbio stimolante e molto diverso dal fare lezione in modo tradizionale.
In un ambiente così strutturato, non possiamo improvvisare, fare una lezione e basta, interrogare gli alunni uno a uno, né possiamo usare il libro di testo; siamo invece costretti a progettare un intervento didattico strutturato e interattivo, molto diverso dalla solita didattica frontale.
Per maggiori informazioni potete visitare il sito: www.giacomuccidesign.com