Il design-tourism impazza in tutto il mondo:
se una volta a muovere i turisti erano la spinta naturalistica verso l’avventura, il desiderio di conoscere una nuova cultura o la volontà di degustare ricette tipiche in loco, ora è la passione per l’arte e l’architettura a spingere le prenotazioni.
E non si tratta soltanto di antiche vestigia del romanico o del gotico, al contrario: la vera attrazione è la contemporaneità, il design ultra-moderno e post-industriale, le capacità avveniristiche dell’ingegneria attuale, unite all’estetica del momento, un mix di lusso e minimalismo. Un esempio? New York, e le sue aree periferiche, dove l’arte nasce per strada, oppure i grandi musei in cui sono raccolte le migliori opere d’arte contemporanea.
C’è chi visita la Grande Mela solo nel periodo natalizio, per godersi l’atmosfera e lo shopping, oppure chi vola oltreoceano per passione sportiva, alla volta della celebre Maratona, per il gusto di attraversare Central Park di corsa. Ora, anche grazie a portali come GetYourGuide, il design newyorchese è disponibile con semplicità direttamente online.
Grazie ai tour guidati e ai biglietti prioritari, la coda si salta e non si perde tempo prima di immergersi nella bellezza più destrutturata: il MOMA è forse il più importante museo d’arte moderna al mondo, dove ammirare opere incredibili di artisti d’avanguardia, da Warhol a Dalì a Pollock.
Oppure, per uscire totalmente dal mainstream, si può pensare a un tour davvero dedicato alla street art: girare per il Bronx – ovviamente con guida locale, trattandosi di uno dei quartieri più caratteristici ma anche più problematici della City – significa avere un approccio diretto agli artisti di strada, coloro che improvvisano con vernici e spray direttamente sull’asfalto, dando nuova vita a muri di fabbriche dismesse ed edifici disabitati.
Writers e street-artist si danno persino “battaglia”, facendo a gara a chi realizza opere articolate e di dimensioni considerevoli, e alcuni riescono persino a emergere e diventare famosi grazie a intuizioni pop. Basti pensare a Obey, l’artista che ha realizzato il celebre ritratto di Obama in rosso e azzurro, finito poi sulla copertina di Time il giorno dell’elezione.