Premiati, il 14 giugno a Milano, a Palazzo Isimbardi, i vincitori della XXIV edizione del Compasso d’Oro ADI, il più autorevole riconoscimento per il mondo del design, ideato nel 1954 da Giò Ponti.
Dopo un’attenta valutazione da parte di una commissione di esperti, sono stati assegnati 13 Compassi d’Oro, 56 menzioni d’onore, 3 premi e 9 attestati targhe giovani e 12 premi alla Carriera.
Il Compasso d’Oro alla Carriera viene attribuito a personalità, aziende e istituzioni che hanno apportato un contributo particolarmente rilevante nelle aree del design, della ricerca, della produzione o della distribuzione. Tra questi, premiato l’architetto Carlo Bartoli.
Alla consegna del Compasso d’Oro, sono state sottolineate le motivazioni che hanno portato alla premiazione dell’architetto: “Per aver saputo coniugare, nella propria esperienza professionale, una poetica costantemente volta alla ricerca dell’essenza del gesto creativo a una particolare capacità di entrare in sintonia con le esigenze di crescita e di sviluppo di molte aziende dell’arredo. Fornisce alle imprese incontrate apporti ogni volta originali ed innovativi, contribuendo in tal modo al loro successo. Un percorso rigoroso di progetto, declinato nei diversi ambiti tematici, con sobrietà e misura, contribuendo costantemente all’arricchimento della cultura del design italiano”.
Carlo Bartoli dichiara: “Mi piace progettare prodotti che durino negli anni, non intrusivi e che diano la sensazione di essere sempre stati dove li si posiziona, ma ciononostante che provochino la fantasia. Il mio sforzo è di disegnare oggetti stimolanti ed evitare la banalità, al contempo oggetti di uso comune che diventino parte del paesaggio quotidiano in modo non-prevaricante, per dare benessere psicologico e comfort. Per questa ragione oriento il linguaggio progettuale verso un equilibrio, cercando di trasferire al prodotto valori culturali, rispetto per la dignità della tradizione e innovazioni tecnologiche quando portano beneficio al prodotto. Lo Studio è come una bottega rinascimentale: siamo tra le cinque e le dieci persone; discutiamo, critichiamo o smontiamo le idee durante il processo di design. Siamo alla ricerca di prodotti longevi – la qualità per noi più importante – che normalmente affiniamo con un processo graduale e attraverso un dialogo continuo con le aziende”.
Carlo Bartoli, classe 1931, ha collaborato con aziende che sono diventate punti di riferimento per il design, progettando prodotti come la poltrona Gaia, disegnata per Arflex nel 1967, inclusa nella collezione permanente di design del MOMA di New York e del Museo del Design della Triennale di Milano, la sedia 4875 per Kartell, la prima al mondo interamente realizzata in polipropilene, parte della collezione design del Centre Pompidou di Parigi.
Dopo anni di collaborazione con i figli Anna e Paolo, a firma Bartoli Design, nel 2007 viene ufficialmente fondato lo studio associato Bartoli Design che porta avanti fino ad oggi l’esperienza di design e cultura del progetto inaugurata negli anni ’60. Per lo studio continuano i riconoscimenti, ottenuti ad esempio con la sedia R606 Uno, progettata con Fauciglietti Engineering per Segis, XXI Compasso d’Oro ADI nel 2008, e, più recentemente, la collezione di tavoli Octa, in acciaio e vetro per Bonaldo, premiata con il Good Design Award 2014.