[ham-uh k] è l’installazione che l’artista Adrien Missika ha ideato per l’opening dello store Natuzzi Italia al Design District, durante la Miami Art Week. É stata presentata il 2 dicembre 2015, ed è la nuova tappa di Open Art. Il progetto che dal 2007 porta l’arte nei punti vendita Natuzzi.
[ham-uh k], l’installazione site-specific dell’artista Adrien Missika è una grande amaca – dalle dimensioni di circa otto metri per tre – realizzata con le pelli Natuzzi e frutto di un’immersione nell’Headquarter Natuzzi in Puglia, dove si trovano il Centro Stile e il Centro Sviluppo Prodotto che costituiscono il cuore creativo dell’azienda.“Dopo una lunga ricerca abbiamo scelto Adrien Missika – afferma Pasquale Junior Natuzzi, Marketing & Communication Strategic Program Manager del marchio – un artista giovane e geniale al quale abbiamo affidato l’arduo compito di interpretare l’armonia, che costituisce l’archetipo sul quale si fonda la nostra filosofia dell’abitare, sintetizzata nel concept: Natuzzi blends design and function to create harmonious living. Il lavoro di Adrien è sempre ispirato dai luoghi che visita, come del resto il nostro design è ispirato dal luogo da cui proveniamo, la Puglia. Lo abbiamo invitato nel nostro quartier generale per farlo entrare in contatto con la nostra terra e il nostro lavoro e da questa esperienza è nata l’idea di [ham-uh k]”.
[ham-uh k] (in italiano àmaca), giaciglio di rete o tela, originario dei paesi tropicali, sospeso per le estremità a due sostegni (alberi, pali o altro).In Species of Spaces, Geroges Perec descrive il letto come “lo spazio individuale per eccellenza, l’area elementare del corpo”. Partendo da queste riflessioni e dall’attività di Natuzzi – uno dei principali brand italiani di design, rivolto alla produzione di divani, poltrone e complementi d’arredo – Adrien Missika ha giocato sui paradossi di uno spazio antropometrico, trasformandolo in un luogo adatto ad accogliere un’esperienza collettiva, un armonioso e onirico “stare insieme”.
L’installazione di Missika si pone in continuità con la sua ricerca Siesta Club, un lavoro che riflette sullo spazio individuale dell’amaca e quindi sul senso di relax, riposo, tempo libero. Per Open Art Adrien ha però deciso di stravolgere questo oggetto, alterandone le dimensioni. Da un luogo calibrato sul singolo, [ham-uh k] assume invece una dimensione collettiva, un armonioso e onirico “stare insieme”.
“L’amaca è un oggetto funzionale realizzato dagli esseri umani per riposare”, dice Missika. “Mi piace l’idea di dare a questo oggetto una pausa, rendendolo una scultura o un dipinto, astraendolo dalla sua funzionalità, ma senza privarlo della sua presenza scenica”.
Per sottolineare ulteriormente l’ibridazione, Missika ha utilizzato le pelli provenienti dalla conceria italiana (Udine) di proprietà del Gruppo e successivamente selezionate dall’artista con il team del Centro Stile Natuzzi in Puglia. Con cura ha decostruito il materiale portandolo a una condizione elementare, quasi grezza: l’utilizzo di sei manti di pelle intere rimanda così all’immagine di un’amaca elementare e archetipica.
Guardando l’installazione dal basso, le pelli non tagliate richiamano le forme di una grotta, di un ventre scuro, ma anche di un tipico elemento della cultura esotica. La fusione tra un materiale nobile e di alta qualità con la ruvidezza del gesto artistico danno origine a un intenso contrasto intrinseco all’oggetto-scultura: le linee della pelle si uniscono in un pattern colorato, tracce discrete del gesto strutturale dell’artista.
Missika, il cui lavoro spesso traduce l’esperienza del viaggio, dello spostamento, sia fisico che mentale, ha realizzato per Open Art una nuova forma di viaggio, da fare attraverso l’immaginazione e i sogni. Una sorta di tappeto magico per un cammino interiore verso un luogo dove il tempo è sospeso.