Appartamento di 130 mq situato nel quartiere Flaminio a Roma, ristrutturato dallo studio di architettura 02A per il diplomatico Alfonso Tagliaferri. La casa combina design contemporaneo, opere d’arte e tesori di viaggio, creando uno spazio unico e affascinante.
Nel cuore dell’elegante quartiere Flaminio a Roma, a pochi passi dalle prestigiose istituzioni culturali come il Museo MAXXI e la Galleria Nazionale di Arte Moderna, c’è un’appartamento che racconta una storia unica di design e di vita. Questo spazio di 130 metri quadrati, situato al piano terra di un sontuoso palazzo risalente al Novecento, è stato trasformato dallo studio emergente di architettura e design 02A (www.02a.it) in un luogo che va oltre l’ordinario concetto di casa. È diventato la dimora del diplomatico Alfonso Tagliaferri, un uomo senza patria per via del suo lavoro, che cercava un rifugio privato dove poter tornare dopo le sue missioni all’estero.
Questo progetto non è stato solo una ristrutturazione, ma un viaggio nella memoria e nelle aspirazioni del committente. Lo studio di architettura, guidato dai co-fondatori Marco Rulli e Thomas Grossi, ha lavorato in stretta collaborazione con Tagliaferri per creare uno spazio che rispecchiasse la sua personalità e le sue esperienze.
Gli interni di questo appartamento sono un mix affascinante di cimeli artistici e oggetti artigianali provenienti da tutto il mondo, tra cui il Sudafrica e le Filippine. Ogni oggetto racconta una storia, rendendo gli ambienti ancor più ricchi e avvincenti.
Il cuore di questa ristrutturazione è la zona notte, concepita come una suite con un bagno open space. Un grande volume con superficie a specchio fumé amplia lo spazio e permette alla luce naturale di fluire abbondantemente attraverso le tre grandi finestre esposte a sud-ovest.
L’ingresso principale dell’appartamento conduce alla zona living, dove una parete vetrata taglia le ampie volte a botte decorative in gesso del salone e della cucina. Le pareti sono tinteggiate in un vibrante Tuscan Red di Little Greene. La cucina è un capolavoro di design, con pensili bianchi e giallo ocra che richiamano i motivi decorativi del pavimento in graniglia 20×20. L’isola centrale e il top sono realizzati in granito spazzolato, e sul retrocucina è incisa una frase in Esperanto che recita: “Noblas tiu, kiu staras signature en siaj ideoj, sed noblas eĉ pli tiu, kiu kapablas ilin ŝanĝi” (Chi è fermo nelle sue idee è nobile, ma chi è in grado di cambiarle è ancora più nobile).
Un parquet in legno di rovere massello restaurato crea un sfondo eclettico nel salone, dove divani Bretagne di Frau in pelle e poltroncine decò francesi degli anni ’40 condividono lo spazio con un’antica lanterna veneziana e con opere d’arte alle pareti. La luce naturale inonda l’ambiente attraverso la porta finestra che si apre sul grande giardino privato. Questo giardino, con accesso diretto dal Lungotevere, è arredato con sdraio, piante rigogliose e l’ombra di una grande palma.
Un passaggio ad arco con libreria su misura conduce a una zona pranzo più raccolta. Le pareti neutre mettono in risalto i mobili d’epoca di famiglia e le opere d’arte, tra cui un arazzo di Igshaan Adams e “Classroom” di Pascale Marthine Tayou. Una lampada a sospensione in betulla Illan di Luceplan sovrasta un tavolo in vetro e sedie vintage degli anni ’50, creando un dialogo continuo tra passato, presente e futuro.
Una parete curva segna l’ingresso alla zona più privata dell’appartamento. Qui, un bagno di servizio con una vasca sospesa in ceramica e superfici in marmo nero si presenta come un cabinet of curiosities, circondato dalla carta da parati “Palm Jungle” di Cole & Son e da oggetti di viaggio e applique artigianali in paglia di Vienna.
Dall’altro lato, c’è uno studio con due anime: una dedicata all’arte cinematografica, con sedie da teatro d’epoca e un proiettore nascosto a soffitto, e l’altra per i momenti di scrittura e lavoro intelligente, con la scrivania Helsinki di Desalto e la poltrona iconica Serbelloni di Vico Magistretti per De Padova.
La camera da letto principale, con un bagno privato en suite, è il cuore dell’appartamento. La carta da parati “Ukiyo” di Nobilis sulle ante dell’armadio su misura si mescola con il volume cubico immateriale che nasconde i servizi. Grazie alla resina a velature stratificate del decoratore Franco Casi Melcarne, l’ambiente trova una sua unità visiva e formale dalla quale prendono forma la vasca e la zona doccia dell’area bagno.
Questo progetto di ristrutturazione firmato da 02A è un esempio straordinario di come il design contemporaneo, l’arte e i tesori di viaggio possano fondersi con materiali naturali e audaci tinte a pieno colore. Ma c’è qualcosa di ancora più speciale: il verde lussureggiante delle piante da interno che arricchiscono ogni ambiente, creando uno spazio aperto e intimo allo stesso tempo. Questo è il rifugio di un cittadino del mondo, un diplomatico che ha trovato una casa che riflette la sua vita straordinaria e il suo amore per il bello.
Project info
NOME PROGETTO: Casa del Diplomatico
INDIRIZZO: Quartiere Flaminio, Roma
ARCHITETTO: 02A (Thomas Grossi, Marco Rulli)
TEAM DI PROGETTO: Thomas Grossi, Marco Rulli, Alessandro Fuoti
IMPRESA: Giachini srl di Francesco Giachini
CLIENTE: Alfonso Tagliaferri
DATA: Ottobre 2021
AREA DI PROGETTO: 130 mq + 60 mq (giardino)
FORNITORI
Materiale idrico/sanitario: Edilflaminio
Falegnameria: Mattia Migliorati
Restauro finestre: Castellarin
Tinteggiatura: Franco Casi Melcarne
Top cucina e rivestimenti bagno: I frioli marmi
Mobili cucina e bagno: Arredamenti Ramundo
Arredamenti e illuminazione: Fortuna Roma
ELEMENTI D’ARREDO: Vedi didascalie immagini
FOTOGRAFO: ©Serena Eller