Il tema dell’acqua e la sostenibilità sono centrali in questo 2015 di Expo “Nutrire il Pianeta”. Anche Maniva ha voluto contribuire in questo senso appoggiando la realizzazione dell‘opera dell’artista Matteo Peretti dal titolo Volumes:Water.
L‘installazione è selezionata tra le opere finaliste del Premio Arte Laguna inaugurata il 21 marzo ore 18:30 (in mostra sino al 5 aprile) all’Arsenale di Venezia. Si sposterà poi all’isola della Certosa in occasione della Biennale di Venezia (9 maggio-22 novembre) e al museo PAN di Napoli (6 luglio-3 agosto 2015) in occasione della retrospettiva dedicata al lavoro dell’artista.
L’opera è composta di due parti: da un lato un cubo di due metri composto da 292 cassette d’acqua Maniva contenenti 1764 bottiglie per un totale di 1323 litri di acqua minerale, dall’altro, a poca distanza, un fusto industriale contenente 55 galloni ovvero 208 litri di acqua potabile.
L’opera intende riflettere sull’importanza di un elemento particolare, l’acqua, fondamentale alla sopravvivenza umana: il cubo composto dalle cassette è equivalente al consumo medio annuale di una famiglia di quattro persone in Italia, mentre il fusto contiene un quantitativo d’acqua pari al consumo medio annuale di una famiglia di tre persone nella Repubblica democratica del Congo.
L’opera in questione propone una ponderazione più ampia, seppure non esclusiva, circa determinate implicazioni sociali e politiche: si colloca nell’alveo della produzione globale dell’artista per il suo utilizzo di materiali eterogenei tratti dal vivere quotidiano che, decontestualizzati dai propri riferimenti originari e successivamente riassemblati tramite un attento lavoro formale e in chiave talora ironica, creano inedite sinergie in grado di suscitare una più attenta riflessione da parte dello spettatore; un intento educativo che si propone di interrogare le nostre convinzioni di fondo, per migliorare sia il pensiero individuale che quello collettivo.
Matteo Peretti nasce a Roma nel 1975 e dopo gli studi classici si trasferisce negli Stati Uniti per conseguire una laurea in arti visive sotto la guida di John Pearson ed Athena Tacha presso l’università liberale di Oberlin. Nel 1998 ha la prima personale a New York, città dove lavora per un anno conoscendo grandi protagonisti come Richard Serra e Cindy Sherman. Dalla fine del 1999 è a Londra, nella capitale inglese ottiene un Master in Fine Arts presso la prestigiosa Central Saint Martins School of Art, ha come compagni di corso artisti di odierna fama internazionale come Raqib Shaw ed espone in varie gallerie realizzando due personali e partecipando alla Biennale di Venezia del 2003 in un progetto curato da Angela Vettese. Nel 2005 è socio fondatore del GIGA (Gruppo Italiano Giovani Artisti), uno spazio dove espone e cura mostre ed eventi che tendono ad arricchire la proposta artistica italiana collaborando con critici di rilievo come Barbara Martusciello e Gianluca Marziani.